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GIORNATA DELLA MEMORIA ANCHE PER LA DEPORTAZIONE POLITICA

Aggiornamento: 2 mag 2023



il gelido profilo della costruzione del campo di Mauthausen in Austria



Il 27 gennaio ricorre la Giornata della Memoria, data storica che commemora con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz nella coscienza dei più la Shoah e cioè lo sterminio del popolo ebraico perpetrato durante la seconda guerra mondiale dal sistema oppressivo nazista. Commemorare le vittime di questo gravissimo momento della storia europea significa però non fermarsi alle migliaia e migliaia di uomini donne ragazzi e bambini che perirono sotto la colpevole mano del totalitarismo tedesco ma ricordare anche tutti coloro che vennero inviati all’atroce percorso dei campi di sterminio e che non appartenevano al popolo ebraico, come dissidenti politici e no , militari .

Tra le azioni più forti e caratterizzate dal più continuo impegno nella ricerca e nella commemorazione di queste vittime sta l’operato di ANED, l’associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti.

Da oltre 70 anni ANED rivolge il suo impegno e la sua opera di testimonianza affinché ciò che è successo non accada mai più e svolge quindi un’opera importante di dialogo con i giovani e con le scuole oltre a contribuire con le istituzioni per contribuire per dare attuazione piena alla legge che ha istituito il Giorno della Memoria. Si muove quindi accanto a tutte le altre associazioni gruppi ed organizzazioni che vogliono con il proprio impegno compiere la meritoria opera di proporre verità storica documentando in ogni modo possibile questa parte della Storia, grazie alla ricerca ed ai documenti lasciati dai testimoni e dai loro familiari. Alcuni dati ci fanno capire la proporzione del fenomeno già gigantesca anche soltanto guardando ciò che colpì la comunità ebraica : "Gli italiani deportati nei campi gestiti dalle SS – Auschwitz, Mauthausen, Dachau, Ravensbrück e gli altri – che furono diversi dai campi di internamento dei militari o dai campi di lavoro, furono circa 40mila. Circa 8mila furono gli ebrei, interi gruppi famigliari, presi con anziani, donne e bambini, tutti ugualmente identificati come «nemici irreconciliabili» (definizione di Mussolini) del fascismo e del nazismo. Gli altri, oltre 30mila, non erano ebrei; vennero bollati in grandissima maggioranza dai loro carnefici come “politici”. Erano a vario titolo oppositori del fascismo e del nazismo; quelli, per usare una espressione di Liliana Segre, che avevano fatto la scelta di non essere indifferenti di fronte al fascismo.

Nei campi furono uccisi circa 7mila ebrei e circa 10.500 "politici".Oltre 23mila furono i “politici” deportati dall’Italia nei campi del Reich, oltre i confini nazionali"( vedi l'articolo di Dario Venegoni, giornalista ed attuale presidente ANED, comparso il 25 gennaio 2023 sulla versione online del quotidiano Domani). Quando parliamo di Giornata della Memoria dobbiamo ricordare anche loro, anche quelle vittime della dissidenza politica che hanno pagato il prezzo più alto affinché noi un giorno fossimo liberi. Forse non tutti sanno che accanto alle numerosissime pubblicazioni ed ai libri che ricordano la Shoah ebraica , possiamo trovare anche testi che ci parlano di queste altre vittime e che sono decisamente meno noti al grande pubblico, compaiono più raramente nelle vetrine delle librerie. È quindi opportuno che si possa accedere anche a questa parte, sempre atroce ed ingiusta, che non deve essere ulteriormente vittima perché lasciata anche in una sorta di abbandono storico.

Mi sembra quindi giusto proporre una serie di volumi interessantissimi che ci fanno capire meglio l’ombra scura che copriva il cielo della libertà in quei giorni tragici del 900.



Per quanto riguarda i campi, da leggere assolutamente, suggerisco i seguenti libri:


1. Giuseppe Mayda, "Mauthausen, storia di un lager", Il Mulino, 2008, pp. 476 .

2. Hans Maršalek, "La storia del campo di concentramento di Mauthausen", edito dall’archivio di Mauthausen (acquistabile solo al campo). Mimesis edizioni, pp. 424, traduzione di Paola Ferrari.

3. Florian Freund, "KZ Zement Ebensee, Il Campo di concentramento di Ebensee “commando” di Mauthausen e l’industria missilistica, L'Artigiana, 1990, pp. 500.

4. Gordon J. Horwitz, "All’ombra della morte, La vita quotidiana attorno al campo di Mauthausen," Marsilio, 2004, pp. 274.


Per coloro che vogliono conoscere la storia dei deportati politici sono di grande aiuto i seguenti libri, che sono davvero belli e terribili, indispensabili per conoscere quel mondo:

1- Giuseppe Valota, " Dalla fabbrica al lager, testimonianze di familiari di deportati politici dall’area industriale di Sesto San Giovanni", Mimesis, 2016, pp. 442.

La testimonianza dolce e disperata delle madri, delle mogli, dei figli, dei lavoratori di Sesto che nel periodo degli scioperi e degli scontri di quell'epoca vennero arrestati dai fascisti e consegnati ai tedeschi. Emblema della deportazione politica desinata ai dissidenti, la storia di questi uomini e di queste donne resta un affresco indimenticabile di quegli anni. Ad ampliare il quadro, il punto di vista scelto dall'autore per la sua narrazione: le famiglie dei deportati, con tutti i loro valori, gli affetti, la volontà di non cedere all'autocrazia nazista. Questa grande ricostruzione è stata realizzata da Giuseppe Valota in oltre vent'anni di lavoro che ci ha lasciato un quadro nettissimo del rapporto tra la fabbrica e i suoi operai e la storia di quei terribili anni.

2- Italo Tibaldi, "Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti, I trasporti dei deportati 1943-1945", Franco Angeli, 1995, (ebook scaricabile gratuitamente dal sito dell’Aned www.deportati.it Altra ricerca di grandissima utilità per lo studio e la conoscenza dei numeri di coloro che vennero deportati. Italo Tibaldi ha analizzato tutti gli elenchi che ha potuto trovare, producendo un prezioso strumento di analisi oltre che una testimonianza delle esperienze di molti che conobbero l'orrore di questi viaggi. Lui stesso deportato ancora sedicenne a Mauthausen, restò poi a Ebensee fino alla Liberazione.

Dal settembre del '43 al marzo del '45 partirono dall'Italia 123 trasporti , inviati a tutti i campi di lavoro /sterminio nazisti : "Alla minuziosa ricostruzione dei «trasporti», compiuta da ltalo Tibaldi in quasi trent'anni di personale ricerca, le numerose testimonianze inedite qui pubblicate affiancano l'evocazione di quei "viaggi" attraverso il ricordo dei superstiti. E le loro parole, nell'invitarci a guardare oltre le date e le cifre, ci ammoniscono a ricordare che "dietro ogni numero sta una vita".( www.francoangeli.it)


3- “Il viaggio di Roberto”, storia di Roberto Camerani, recente riedizione reperibile presso la Fondazione Memoria della Deportazione di Milano. Per quanto riguarda le memorie di Roberto Camerani, esistevano in commercio due edizioni, ormai introvabili, del suo testo (“Il viaggio” e “Il bel sogno”).

L'incredibile esperienza di Roberto Camerani, nato a Triuggio nel 1925 , antifascista, deportato solo diciottenne nel 1943 dai tedeschi prima a Bolzano, poi a Innsbruck ed infine a Mauthausen (matricola 57355) ed Ebensee. Verrà liberato quasi in fin di vita dagli americani nel 1945.

Quando poi deciderà di rendere la sua testimonianza per ciò che aveva vissuto, cercò sempre di sottolineare il valore dell'amore, che deve resistere nonostante tutto . " Forse , la cosa davvero difficile è il “dopo”, quello che c’è oltre il filo spinato del lager, ciò che si incontra nella vita di tutti i giorni, la noia ed il fastidio di chi non ha provato certe sofferenze, l’incapacità di dimenticare paura e fame, la sicurezza di aver attraversato un mondo che ti segnerà per sempre.” Questo richiamo all'amore resta in chi lo ha conosciuto il suo messaggio più bello.


4-Gianfranco Maris "Per ogni pidocchio cinque bastonate. I miei giorni a Mauthausen", Mondadori, 2012, pp. 168.

Già presidente dell'ANED, Gianfranco Maris è stato uno dei più attivi elementi della resistenza milanese. Il suo impegno politico nelle fila del Partito comunista e la sua attività antifascista determinarono la sua reclusione a Fossoli ed il successivo invio in campo di concentramento di Mauthausen. In questo libro descrive le condizioni dei deportati nell'infernale macchina di distruzione nazista, dalla quale incredibilmente riuscì a tornare.


5-Maria Massariello Arata, "Il ponte dei corvi. Diario di una deportata a Ravensbrück", Mursia, 2016, pp. 158.

Molto attiva nella Resistenza milanese, fu arrestata con il suo gruppo nel 1944 e rinchiusa nel campo di prigionia di Bolzano e da qui deportata nel lager femminile di Ravensbruck, 80 km. a nord-est di Berlino, dove negli anni fra il 1939 e il 1945 passano circa 130.000 donne e fanciulli di 21 nazioni. In questo diario l'autrice racconta il lungo calvario di sofferenze, dal terribile viaggio verso la deportazione ai tragici mesi trascorsi nei lager, al rischioso ritorno in patria.


6-Venanzio Gibillini, "Warum gefangen? " (Perché prigioniero?) Prima edizione a cura di Dario Venegoni per conto dell’ANED –Milano 2011 www.deportati.it

Morto a Milano il 16 gennaio del 2019 a 94 anni, Gibillini fu deportato quando ne aveva 20 a Bolzano, Flossenbürg e Kottern, (sottocampo di Dachau). La città ambrosiana gli aveva consegnato l'Ambrogino d'Oro, massima onorificenza milanese. Era considerato uno dei più conosciuti testimoni della deportazione politica.


7- Ada Buffolini, " Quel tempo terribile e magnifico. Lettere clandestine da San Vittore e dal lager di Bolzano e altri scritti", Mimesis, 2015, pp. 322, a cura di Dario Venegoni con prefazione di Tiziana Valpiana. Medico radiologo di Trieste, dedicò tutta la sua vita all'irredentismo triestino prima e all'antifascismo dopo, finché fu arrestata il 4 luglio del '44. Dopo essere stata trattenuta a San Vittore a Milano fu deportata a Bolzano. In quanto laureata in medicina venne utilizzata nell'infermeria del campo e, conoscendo anche il tedesco, riuscì a garantirsi una certa libertà di azione, grazie alla quale salvò molti e molte vite, con eroico coraggio. Il libro è bellissimo e consente di comprendere dall'interno la realtà del lager di Bolzano.

8- Giorgio Bouchard e Aldo Visco Gilardi, "Un evangelico nel lager. Fede e impegno civile nella vita di Ferdinando e Mariuccia Visco Gilardi", Claudiana, 2005, pp. 236. E' la bellissima storia di una coppia legata da profondo amore ed animata da grande fede religiosa. Completò la loro vita un grande impegno civile che li portò a fondare una casa editrice libera, indirizzata alla pubblicazione di scrittori invisi al fascismo.

Dopo l'adesione al CNL i due, sempre uniti da un legame indissolubile, nonostante le grandissime difficoltà di quegli anni cercarono di far evadere dal campo di Bolzano più prigionieri che potevano. Furono però scoperti e Ferdinando fu catturato e torturato. La loro attività continuò senza sosta , sempre insieme. L'ultima parte del libro contiene la 'confessione di fede' di Ferdinando.


9-Teresa Noce, detta Estella, "Rivoluzionaria professionale. Autobiografia di una partigiana comunista", Red Star Press, 2016, pp. 416.

Bellissima ed intensa figura dell'antifascismo, fu partigiana e politica, arrivando ai vertici del Partito Comunista. Fece parte dell'Assemblea Costituente che diede vita alla Costituzione italiana : su 75 membri, solo 5 erano donne, Nilde Iotti, Lina Merlin, Teresa Noce, Angela Gotelli e Maria Federici.

Era nata a Torino, nel 1900, da una famiglia di umili condizioni, tanto che dovette lasciare presto gli studi per lavorare. Amava però leggere e la cultura, tanto che come autodidatta studiò più che pote'.Nel 1921 fu tra le fondatrici del PCI, e successivamente conobbe e poi sposò Luigi Longo.

Grandissimo il suo impegno per tutte le lotte per la libertà. Nel 1943 venne arrestata e, dopo alcuni mesi di carcerazione, deportata in Germania, prima nel campo di concentramento di Ravensbrück, poi in Baviera, a Flossenburg e infine a Holleischen, campo cecoslovacco.Il libro è molto bello ed interessante perché mostra le condizioni dei campi in cui fu deportata Teresa, alias Estella, e in modo particolare la condizione della donna, visto il grande interesse per la questione femminile sempre mostrato dall'autrice.

10- Aldo Carpi, "Diario di Gusen", a cura di Pinin Carpi, Einaudi, ET Scrittori, 2008, pp. 330.

Libro bellissimo, sia perchè forse l'unico scritto in forma di diario dall'interno di un lagher nazista, sia per l'alto profilo educativo, come "monito per non abbassare la guardia contro chi vuole cancellare la verità calpestando i diritti e la dignità dell'uomo". Per maggiori informazioni su Aldo Carpi ed i figli, una delle famiglie più attive nell'antifascismo, vedi anche di Manlio Magni "Una pietra d'inciampo in ricordo di Paolo Carpi", cattaneo editore, 2022.


Per chi volesse approfondire ulteriormente si può consultare il sito www.deportati.it nella sezione libri e testimonianze.










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