Non posso fare a meno di recensire oggi, 21 dicembre, il libro di Rosamunde Pilcher “Solstizio d’inverno”, Mondadori, ultimo lavoro della scrittrice dalla cui penna sono usciti tantissimi libri, divenuti poi film.
La data è solo un pretesto. Però ci sta bene.
“Solstizio d’inverno” è uscito nel 2000 e chiude per l’autrice inglese una lunga carriera, iniziata nel 1949, quando a venticinque anni firmò i suoi primi racconti, con lo pseudonimo Jane Fraser.
La sua vena sentimentale la porta a realizzare una ricca serie di opere narrative che trovarono poi completamento nelle pellicole, tuttora nei palinsesti televisivi, e tuttora molto apprezzate da un certo trend di spettatori.
La morte l’ha colta nel 2019 , a novantaquattro anni.
La storia di questo libro è quella di un’ex attrice di musical, Elfrida Phipps, ormai sessantenne, che perde tragicamente l’uomo che ama. Lascia Londra per riprendersi , recandosi in un villaggio dello Hampshire, in cui, dopo aver ripreso le relazioni sociali, finirà per conoscere Oscar, un uomo nel cui destino si cela qualcosa di simile che è successo a lei.
Saranno proprio le avversità ad unirli ed il primo Natale che trascorreranno insieme fortificherà questo nuovo sentimento.
Bello per gli amanti del genere e i lettori affezionati della Pilcher, che non perdono nemmeno i suoi film per la TV.
lo leggerò